Ritratto di rognone con funghi

di redazione

28 Settembre 2008

"Il rognone era una cosa raffinata che bisognava comperare dal macellaio" ricorda Dario Fo ripercorrendo gli anni dell'infanzia trascorsa in campagna dove i prodotti della pesca, dell'aia e la selvaggina erano all'ordine del giorno mentre il rognone bisognava acquistarlo appositamente. La madre al quel tempo lo preparava con il risotto, oggi a Milano Cracco glielo cucina con i ricci di mare. A Roma Assaggi di Teatro ha chiesto allo Chef Angelo Troiani di cimentarsi nell'impresa di allettare il premio Nobel prendendolo per la gola e cucinando al Convivio Troiani un sapido rognone arrostito con salsa al vino rosso e funghi porcini. Solo per qualche giorno, mentre lo spettacolo scritto e diretto da Dario Fo Sotto paga! Non si paga! apre la stagione del Teatro Valle, perchè "sono gesti che si perdono quelli del cuoco e dell'attore", e li fanno sentire più vicini, oltre la gola. [le frasi di Dario Fo sono tratte dall'introduzione al volume Cracco. Sapori in movimento]

               

Lo Chef Angelo Troiani prepara il rognone lasciandolo riposare per un giorno nel latte e poi in un brodo speziato, quindi lo cucina arrostito e lo serve con una salsa al vino rosso e funghi porcini. Assaggi di Teatro gli ha abbinato un vino rosso importante, il Crisaore 2005 Feudi della Medusa, ottenuto da uve Cagnulari e Bovale, provenienti da vigne allevate nella tradizionale forma “ad alberello”. Grandi emozioni vanno in scena, sulla tavola de Il Convivio Troiani come a teatro: "la ribalta di tutte le grandi magie, della vita, dell'invenzione, il luogo dove si può raccontare la Storia e le Storie, suscitare passioni..." [tratto da Il mondo secondo Fo]

               

Il rognone è il rene [*asterisco gourmet] dell'animale macellato, la cui forma e dimensione varia secondo le specie. I reni dei bovini hanno la superficie suddivisa in lobi, quelli ovini e caprini sono lisci e hanno una caratteristica forma a fagiolo. Quello di è liscio e ovoidale. In cucina il rognone è variamente apprezzato secondo gli animali e secondo l'età, in quanto con il tempo può diventare di odore sgradevole. Il rognone più ricercato è quello di vitello, mentre è scarsamente usato quello di maiale. Sono privi di valore gastronomico quelli di bovino adulto e di equino. Il rognone di vitello è di colore rosa nocciola e necessita di una incisione a V nella sua lunghezza, per togliere la parte spugnosa e ricca di connettivi posta nel centro.