La festa dei crisantemi in Giappone

Il 9 settembre in Giappone è il nono giorno del nono mese e si celebra Kiku no Sekku (菊の節句) “Festa dei Crisantemi”.

L’amore per i Crisantemi in Giappone ha una storia antica. Nella corolla di crisantemo si vedeva l’immagine del disco solare circondato dalla sua corona di raggi e la festa, celebrata ai primi freddi, aveva lo scopo di scongiurare il venir meno della luce solare e perciò dell’energia vitale.

La corolla stilizzata di un crisantemo a sedici petali è l’emblema della Casa imperiale giapponese, che secondo la tradizione deriva la propria legittimità dall’investitura ricevuta dalla dea del sole (Amaterasu).

Per Kiku no sekku la corte celebrava una “festa per la contemplazione dei crisantemi” (kangikukai), ennesimo rito estetico della cultura giapponese.

A conferma dell’importanza del crisantemo nella società orientale, un’antica stampa giapponese mostra una donna seduta su uno sgabello in bambù verde avvolta in un kimono decorato con corolle di crisantemi blu e azzurri, impegnata a sbocciolare alcuni crisantemi gialli e rosa. Il motivo di questa operazione? Fare in modo che i boccioli rimasti si concentrino in cima agli steli e diventino fiori più rigogliosi e grandi.
In giardino la sbocciolatura dei crisantemi si compie da fine agosto e consiste nel rimuovere una parte dei fiorellini laterali ancora in boccio.

Al fianco della donna ritratta nella stampa antica una bambina in kimono blu toglie i petali dai fiori recisi, le foglie già a terra, e li ripone in una scatola.
Con i petali dei crisantemi in Giappone si prepara infatti un sake consumato durante la Festa dei Crisantemi chiamato kikuzake, o vino di crisantemo, ottenuto da petali di crisantemo macerati nell’alcol.

Dai crisantemi si ricavano inoltre vari infusi apprezzati perché ritenuti in grado di allontanare i fastidi della vecchiaia e assicurare una lunga vita.