
Entrati al Bristol Palace, lasciati i vivaci portici di via XX Settembre, colpisce lo scenografico scalone ellittico in marmo bianco solcato da teppeti rossi che si avvoltola sino al lucernario con l’eleganza sinuosa dello stile Liberty. Che lo si ammiri dal basso o si allunghi lo sguardo sporgendosi dai piani più alti, si è sempre colti da una sensazione vertiginosa, la stessa che deve aver colpito Alfred Hitchcock durante uno dei suoi soggiorni genovesi, al punto da lasciarsene ispirare per il celebre film Vertigo La donna che visse due volte interpetato da James Stewart e Kim Novak.
Alfred Hitchcock soggiorna all’Hotel Bristol Palace di Genova due volte
Nella Superba Alfred Hitchcock gira una scena del suo primo film da giovane regista, The Pleasure Garden del 1925 filmando la partenza di una nave, e vi ritorna nel 1955 da regista affermato, durante le riprese di To Catch a Thief, Caccia al ladro. Negli anni ’20 il Bristol Palace era un punto di riferimento per l’alta società, attirando con feste mondane celebrità, letterati e personalità di stato e deve averlo non poco colpito.
La forma particolare e unica dello scalone dell’Hotel Bristol Palace avrebbe ispirato a Hitchcock proprio la spirale protagonista del film Vertigo La donna che visse due volte. Anche nel film c’è un hotel, decisamente meno elegante del Bristol Palace, l’Empire Hotel a Post Street, scelto da Hitchcock perché sulla facciata “c’è un’insegna al neon verde che lampeggia ininterrottamente”, atmosfera da regno dei morti da cui Judy ritorna e insieme luce che illumina il desiderio erotico del protagonista. Ma è il vortice a dominare la trama. Ruolo fondamentale hanno la vertigine e quella forma a spirale che rincorre protagonista e spettatori ritornando nei titoli di testa, nello chignon della donna misteriosa e della donna nel dipinto, nei tronchi degli alberi, negli incubi di John “Scottie” Ferguson e nella scala a chiocciola del campanile che nel finale del film è fatale all’ambigua figura femminile interpretata da Kim Novak e alla mente di Stewart. Come sia stato ottenuto l’effetto vertigine di cui soffre il protagonista è racconta da Francois Truffaut in un’intervista inserita nel libro Il cinema secondo Truffaut. Si tratta di un effetto illusionistico ottenuto unendo simultaneamente una carrellata all’indietro e uno zoom in avanti. Il costo per la riuscita, cinquantamila dollari, fu poi drasticamente ridimensionato grazie a un’idea del regista, il quale volle riprodurre una sensazione provata CITARE UBRIACATURA
Affiancata da ascensori, la scala ellittica del Bristol Palace che accese l’immaginazione di Alfred Hitchcock è sempre lì, come ad aspettare chi abbia voglia di essere percorso da un brivido… di piacere. Lo scalone conduce alle 133 camere dell’hotel di assortita tipologia Classic, Superior, Deluxe, Junior Suite e Suite. Lo stile degli ambienti riconduce all’eleganza geometrica Liberty di inizi ‘900, periodo di nascita dell’hotel, con decori in tonalità crema, stucchi bianchi e dorati a contrasto, affreschi sui soffitti, tendaggi sipario, marmi policromi, legni in tonalità calde che si rincorrono dalle testate dei letti ai pavimenti intarsiati ai lucidi mobili antichi o in stile e fiori freschi di stagione a smorzare i toni con un tocco di fresca accoglienza.
La vita dell’Hotel ondeggia e si sviluppa intorno alla preziosa scala ellittica e forse non a caso due dei suoi fulcri si trovano alla base e all’apice dei curvilinei gradini. A piano terra si insinua infatti la prospettiva del Bar, aperto anche ai clienti esterni con intimi salottini e un banco fronteggiato da tre sgabelli dai quali assistere da vicino alla preparazione dei cocktail di un barman che avviluppa in scenografici vapori al profumo di vaniglia dosi alquanto generose di Gin.
Sulla Terrazza nella bella stagione apparecchia il ristorante Giotto, normalmente opsitato in una sala di lacche bianche, bordature dorate, velluti rossi e splendidi pavimenti in legno intarsiato da godere anche a colazione. Il menu del ristorante Giotto attinge alla cucina ligure intesa nelle codificazioni classiche e, soprattutto nel menu della cena, reinventata in più moderne evasioni.