Mostre: Marie Antoinette style
Una mostra al Victoria and Albert Museum di South Kensington a Londra celebra lo stile della regina più controversa della storia
di Maria Luisa Basile
7 Settembre 2025

Marie Antoinette Style è il titolo della mostra che il Victoria and Albert Museum di Londra dedica, dal 20 settembre 2025 al 22 marzo 2026, a Maria Antonietta di Francia, la regina più stilosa e controversa della storia.
Maria Antonietta visse nel XVIII secolo, figlia dell’Imperatrice d’Austria Maria Teresa e promessa a 11 anni al delfino di Francia, il futuro re Luigi XVI. Il classico matrimonio per cementare una pace, in questo caso fra Asburgo e Borboni. Diventata regina molto giovane e senza adeguata preparazione, Maria Antonietta fu, come la descrive Stefan Zweig in una delle più autorevoli e severe biografie, un’anima tiepida “non troppo intelligente non tropo stolta, né fuoco né ghiaccio, senza energie speciali per il bene e senza la minima volontà al male, senza genialità particolari o volontà di eroismi, e perciò apparentemente inadatta a essere oggetto di una tragedia”. Invece, da personaggio storico di comparsa e costretta a misurarsi con vicende epocali come la Rivoluzione francese, Maria Antonietta subì una trasfigurazione all’origine della sua celebrità e di un interesse mai spento nei secoli per ogni aspetto della sua figura, perché come lei stessa disse “c’est dans le malheur qu’on sent d’avantage ce qu’en est”.
La mostra esamina il fascino di Maria Antonietta e il suo impatto sullo stile, dal Settecento ai giorni nostri, attraverso un allestimento “immersivo” nel quale si mescolano opere d’arte, costumi, oggetti appartenuti alla sovrana e installazioni.
Cosa definisce il fascino senza tempo di Maria Antonietta, l’ultima regina di Francia?
Lo stile originale, l’essere rimasta eternamente giovane (muore a 37 anni, ghigliottinata dai rivoluzionari), il desiderio di ribellarsi alle regole di corte codificate nell’etichetta e una celebrità associata al proprio nome che ha attraversato i secoli. Il culto di Maria Antonietta nasce subito dopo la morte, ispirando letteratura, arredi, design, moda, film, manga e cartoni animati di successo come Lady Oscar dove ne seguiamo le vicende dall’infanzia al Castello di schönbrunn, ai primi passi (anche falsi) nella complicata corte di Versailles, sino all’ultimo giorno di vita.
Sarah Grant, curatrice della mostra Marie Antoinette Style, sottolinea il grande “impatto sul gusto e sullo stile europeo del suo tempo” di Maria Antonietta, “la regina più alla moda, la più studiata e controversa della storia”. Per esplorarne la personalità, alcuni oggetti originali provenienti dalla reggia di Versailles sono esposti accanto a creazioni contemporanee dedicate al mito della controversa sovrana. La moda di Chanel, Dior, Valentino, Moschino, Manolo Blahnik le rende omaggio, presente insieme ai costumi disegnati per il cinema, come le meravigliose creazioni della costumista Milena Canonero per il film premio Oscar Marie Antoinette della regista Sofia Coppola dove l’attrice Kristen Dunst calza scarpe Manolo Blahnik, sponsor della mostra. Impossibile non associare i voluminosi abiti color pastello e le piume nei capelli della regina alle creazioni moderne di Vivienne Westwood o John Galliano per Dior. La successiva predilezione della sovrana per abiti più semplici e soprattutto comodi come le “robe” di mussola (celebre il ritratto eseguito da Élisabeth Vigée Le Brun nel quale Maria Antonietta ne indossa una, insieme a un grande cappello di paglia), introduce uno stile nuovo e più informale, molto caro anche a Coco Chanel che della praticità e dello stile più lineare degli abiti fece il proprio vessillo.
Se oggi conosciamo gli outfit di Maria Antonietta è grazie ai ritratti di artisti quali Élisabeth Vigée Le Brun (autrice del ritratto con l’abito azzurro e la rosa), Joseph Duplessis (suo il ritratto accanto al mappamondo e l’abito a festoni e mantello in velluto con i gigli di Francia) Adolf Ulrik Wertmüller (che la ritrae in abito bianco e una gran cuffia piumata con i figli nel parco del Trianon). Un’altra testimonianza storica è la Gazette des Atours (Gazzetta degli Ornamenti) creata forse dalla regina stessa insieme alla celebre sarta personale Bertin. Si tratta di una specie di catalogo nel quale sono custoditi campioni di tessuto corredati dalla descrizione scritta a mano a indicarne tipologia e impiego. Da questo libretto ogni giorno Maria Antonietta sceglieva l’abito che desiderava indossare puntando uno spillo sul tessuto prescelto.
In mostra si possono inoltre ammirare frammenti di abiti di corte del Settecento, le pantofole di seta della sovrana e alcuni gioielli della sua collezione privata. Presente anche la replica della famigerata collana di diamanti Böhmer e Bassenge al centro dello Scandalo della collana, esposta accanto alla collana Sutherland, creata probabilmente con le stesse pietre del trafugato collier originario poi smontate e vendute.
Cos’è lo “Scandalo della collana” legato al nome della regina Maria Antonietta?
Lo scandalo – ben raccontato dalla storica Benedetta Craveri nel libro Maria Antonietta e lo scandalo della collana – ha origine dalla truffa orchestrata nella seconda metà del Settecento dalla contessa Jeanne de Valois, discendente di Enrico II di Francia e moglie del conte de La Motte, insieme ad alcuni complici e con il coinvolgimento del Cardinale di Rohan, inviso alla sovrana (libertino e reo di averne criticato la madre) e desideroso di entrare nelle sue grazie. Malgrado Maria Antonietta fosse estranea all’affaire du collier, lo scandalo lasciò un segno profondo sull’opinione pubblica francese, contribuendo ad accrescere quell’impopolarità della sovrana sulla quale la rivoluzione francese avrebbe poi fatto leva per trascinarla alla ghigliottina e demolire la monarchia.
Tra gli oggetti esposti alla mostra londinese, alcuni non avevano mai lasciato prima la Francia. Per esempio gli accessori della sua trousse da toilette e il servizio da tavola custodito al Petit Trianon, il raffinato edificio in stile neoclassico immerso nel parco di Versailles donato da Luigi XVI alla moglie Maria Antonietta che lo esse a propria residenza per evadere dalla rigida etichetta della corte di Versailles (alienandosi così anche le simpatie della nobiltà che invece Luigi XIV aveva stretto a sè proprio introducendo il cerimoniale con il quale alimentava le rivalità fra i nobili e la loro dipendenza dal monarca).
Gli oggetti esposti sono caratterizzati dalla raffinata linearità conosciuta come stile Luigi XVI (malgrado il gusto sia stato modellato dalla moglie Maria Antonietta) e nel loro insieme offrono un’idea della “rara combinazione di glamour, spettacolo e tragedia” della vita della regina, “rimasta inebriante oggi come lo era nel XVIII secolo” sottolinea la curatrice Sarah Grant.
Dulcis in fundo, un’esperienza olfattiva ricrea il bouquet di odori della corte e il profumo preferito di Maria Antonietta.

Informazioni
Marie Antoinette Style
Victoria and Albert Museum, Londra
dal 20 settembre 2025 al 22 marzo 2026