Orticolario 2025
Cosa vedere, fare e gustare all'evento per chi ama la natura, i fiori e la bellezza
di redazione
Fotografia di copertina di Luciano Movio
4 Giugno 2025

Orticolario 2025, l’evento per chi ama la natura, i giardini e i fiori, ritorna negli spazi di Villa Erba a Cernobbio sul Lago di Como dal 2 al 5 ottobre 2025.
Il tema della quindicesima edizione di Orticolario è l’Eden inteso come luogo primordiale e selvaggio, insieme alle piante alimurgiche, specie vegetali spontanee e commestibili. Ospite d’onore la chef Antonia Klugmann, patronne del ristorante L’Argine a Vencò.
Le riflessioni indotte dal tema di Orticolario 2025 sono interessanti e di attualità. Un Eden, un paradiso terrestre nel quale tornare a meravigliarsi per la bellezza – e l’utilità – donata con generosità dalle piante spontanee, in un paesaggio che rifugge l’ordine per tornare a quella mirabile idea di spontaneità mista e selvaticume da sempre amata e professata anche da Libereso Guglielmi, il botanico giardiniere di casa Calvino, e che in Orticolario 2025 diventa strumento di consapevolezza del paesaggio.
Foraging
Ridare valore alle specie vegetali commestibili si lega alla pratica del foraging, la raccolta di erbe spontanee edibili nei prati e nei boschi. Una pratica ritornata in voga per numerosi motivi. Nella ristorazione di ricerca il trend è stato lanciato dalla nuova cucina nordica del Noma di Copenhagen, modello per molte cucine non solo europee la cui predilezione per bacche, licheni e cortecce ha innalzato questi elementi al ruolo di protagonisti della cucina. La pratica del foraging si è però diffusa anche per altri motivi; per la forte connessione con la natura che la ricerca delle specie commestibili implica, per un desiderio di salute associata all’alimentazione, per la crescente consapevolezza dell’importanza delle piante spontanee per la ricchezza dell’ecosistema, ma anche come conseguenza della crisi economica che induce alla riscoperta e a rivalutazione di consuetudini antiche accantonate in epoca moderna. Cibarsi di erbe spontanee è infatti una pratica primordiale, con origini legate all’alimentazione delle prime civiltà e conoscere le erbacee edibili, saper distinguere le specie e in particolare quelle commestibili, costituiscono un sapere da salvaguardare.
Antonia Klugmann ospite d’onore di Orticolario 2025
In continuità con i temi della quindicesima edizione di Orticolario, dal giardino inteso come luogo di nutrimento alle piante alimurgiche sino al foraging evocativo anche della sapienza delle donne delle erbe spesso depositarie nei secoli scorsi della conoscenza delle loro proprietà (incluse quelle terapeutiche), si inserisce la scelta di invitare come ospite d’onore la chef Antonia Klugmann. Il suo ristorante L’Argine a Vencò in Friuli è il luogo di una ricerca gastronomica che parte dalla terra. “La materia prima diventa elemento poetico, effimero e irripetibile che ispira una creatività nutrita nel silenzio interiore: il semplice gesto di raccogliere le erbe nei campi diventa momento di un rituale che si conclude in un’esperienza di gusto capace di celebrare l’autenticità della natura” si è detto alla presentazione di Orticolario 2025, a sottolineare la consapevolezza e la sobrietà che guidano la cucina etica della chef Antonia Klugmann.
Cosa vedere, fare e gustare a Orticolario 2025?
Villa Erba e il parco secolare che circonda la storica dimora degradante verso le sponde del Lago di Como, per quattro giorni diventano lo scenario dell’evento dedicato alla natura.
Ecco alcune tips sulle cose da fare, vedere e gustare:
Ammirare e acquistare piante curiose e rare
Sono oltre 250 gli espositori italiani e internazionali selezionati da Orticolario 2025 per diffondere consapevolezza del paesaggio. Si possono ammirare a acquistare piante comuni e rare, insolite e da collezione, facendosi consigliare su come coltivarle al meglio dai vivaisti.
Artigianato
Affascinante il capitolo degli oggetti di artigianato che vanno dalla ceramica ispirata alla natura, alla carta modellata in origami e forme floreali, ai tessuti dipinti a mano, sino al ferro riciclato e trasformato in poetici oggetti per decorare giardini e balconi.
Giardini tematici del concorso internazionale Spazi Creativi
Il parco di Villa Erba è disseminato dai giardini tematici, ovvero installazioni site specific ispirate al tema dell’anno selezionate tramite il concorso internazionale Spazi Creativi che assegna al vincitore il premio “La Foglia d’oro del Lago di Como”.
Perfettamente integrate nel parco e contemporaneamente capaci di attirare l’attenzione, si possono ammirare attraverso una piacevole passeggiata e se lo si desidera valendosi di una guida.
Appuntamenti culturali
Il programma di appuntamenti culturali prevede esperti del settore, paesaggisti, agronomi, visionari. Laboratori e performance sono previsti anche per bambini e ragazzi, con attività pensate appositamente per loro.
Orticolario conviviale
Il mercato di Orticolario è una novità introdotta per dar risalto al prodotto alimentare biologico e alla sua lavorazione. Un’area conviviale animata da produttori già conosciuti dal pubblico e da alcune novità che si propone di far esplorare proposte enogastronomiche di qualità, in un dialogo ideale tra terra, cultura e gusto.
Olistica
Un ambiente dove i visitatori possono esplorare un tipo di benessere corale e connesso, attraverso attività che spaziano dallo yoga all’ipnosi olistica, dalle costellazioni familiari alla naturopatia, a cura dello Studio Olistica di Margherita Sartori.
“Una passeggiata nel bosco”
“Una passeggiata nel bosco” alla scoperta delle piante alimurgiche è il progetto di Laura Storero, Marco Gramaglia e Davide Bacci e un atto di gratitudine di Orticolario 2025 alle erbe spontanee.
Visitare Villa Erba
Villa Erba deve il suo fascino all’affaccio sul Lago di Como e all’architettura ottocentesca della quale conserva affreschi antichi, soffitti intarsiati e sale di ispirazione manierista. Caratteristiche che la resero una delle mete estive predilette del regista Luchino Visconti. Non è sempre aperta alle visite e Orticolario rappresenta l’occasione per conoscerne architettura e luoghi.
Luchino Visconti e Villa Erba
In origine Villa Erba era un monastero. Acquistata dalla famiglia Peluso – già proprietaria della vicina Villa d’Este – passò poi a Luigi Erba, erede di Carlo Erba, uno dei maggiori industriali farmaceutici dell’epoca. Il disegno architettonico si deve ai celebri architetti del tempo Angelo Savoldi e Giambattista Borsani. Al centro di un’intensa vita mondana, la villa fu quindi ereditata da Carla Erba che sposò il duca Giuseppe Visconti di Modrone e la elesse a dimora estiva per sé e per il figlio Luchino Visconti che durante l’infanzia vi trascorse molte estati e si lasciò poi ispirare dai suoi suggestivi ambienti per le scenografie di alcuni film. Alcuni arredi, spazi e decori sono citati in Morte a Venezia, il film interpretato da Björn Johan Andrésen nella parte di Tadzio e dalla bellissima Silvana Mangano nel ruolo della madre. Infine nella villa il regista si ritira per portare a termine il montaggio del film Ludwig interpretato dall’affascinante Helmut Berger.
Installazione “E quindi uscimmo a riveder le stelle”
Durante Orticolario, l’atrio di Villa Erba è sempre invaso da un’installazione ideata per generare stupore e meraviglia. L’installazione di Orticolario 2025 è intitolata “E quindi uscimmo a riveder le stelle” di Mantero Seta.
Il Parco di Villa Erba
Il Parco di Villa Erba è secolare e insieme alle serre offre numerosi tesori botanici, con piante ornamentali, rare, esotiche e antiche che a inizio autunno sfumano in colori dorati e terrosi. Si ammirano l’Acero Americano (Acer negundo) introdotto in Europa nel 1688, il Cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara), il Cipresso di Lawson (Chamaecyparis lawsoniana) originario degli Stati Uniti, il Faggio (Fagus sylvatica) e fresche zone d’ombra sono offerte dalll’Ippocastano d’India (Aesculus hippocastanum). Tra gli arbusti sono presenti il sempreverde Osmanto odoroso (Osmanthus fragrans) originario di Cina e Giappone, il Ligustro (Ligustrum japonica / Ligustrum ovalifolium) citato da Virgilio e da Gaio Plinio Secondo e le imponenti Magnolie (Magnolia grandiflora).